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Una donna approda in un aeroporto sconosciuto: il luogo o meglio, il "non luogo" è un "posto perfetto per gente senza radici o disgustata dall'assurda entelechia dell'identità." Così inizia "L'onda che si infrange", di Reina Roffè, scrittrice argentina, versatile, accattivante, avvolgente. La storia della donna verrà "ricostruita" attraverso un narratore anonimo, qualcuno che rappresenta la funzione riparatrice della memoria, quella funzione che cerca di neutralizzare l'oblio attraverso i meccanismi del ricordo. Il narratore verrà in possesso del diario che sta scrivendo la donna ed in quell'atto narrativo vedrà la variazione di un romanzo infinito.